Giovanni Orsomando (Casapulla, 29 dicembre 1895 – Roma, 26 settembre 1988) è stato un compositore e direttore di banda italiano.
Grazie all’aiuto del padre, fin da bambino intraprese lo studio del clarinetto, di cui divenne abile ed esperto. Divenuto grande ufficiale dell’esercito, la sua maestria lo indusse ad essere
proclamato solista clarinettista nella 77°banda di Fanteria dell’Esercito Italiano, conquistando in seguito il titolo di sottotenente. Diplomatosi nel 1922 in composizione e strumentazione per
banda presso il prestigioso conservatorio napoletano di San Pietro a Majella, collaborò e fu nello stesso tempo allievo di grandi maestri quali, Francesco Cilea, Camillo De Nardis e Raffaele
Caravaglios. È in quegli anni che ottenne il suo primo successo, grazie alla composizione di una marcia sinfonica firmata con il titolo di “Annina” dedicata alla
moglie.
Divenuto direttore della banda di Lavello, nel 1925, fondò grazie alla sua passione e al suo spirito di iniziativa, una delle prime scuole musicali, dirigendo, insegnando e componendo. Fu autore
di molteplici marce sinfoniche tra cui: “Banda Sucre”, “Marcia dei fiori”, “Fulgida”, “Nostalgia”, “Gaia”,
“Pupetta innamorata”, “Anima festosa” e
“Cuore abruzzese” ritenuto vero e proprio manifesto del suo genere, non che garantì con la sua grande tecnica professionale un rinnovamento ed una rinascita musicale della
“Banda”. Passò la maggior parte della sua vita a Caserta trasferendosi più volte a Roma, città nella quale trascorse i suoi ultimi anni prima di spegnersi nel 1988 lasciando un segno indelebile
nella storia della musica.
Al suo nome, ormai di fama internazionale, è legata, ancora tutt’ oggi, una scuola bandistica sorta nel 1955. Il comune, negli anni dell’amministrazione Bosco, ha voluto ricordare quest’uomo
intitolando a suo nome una strada antistante la villa comunale “Via Giovanni Orsomando”, e organizzando in suo onore e per non dimenticare, raduni e manifestazioni
bandistiche che facciano ripercorrere le tappe del suo successo.